C’è una credenza errata a proposito delle multe. In tanti, infatti, credono che firmando una multa si venga privati della possibilità di presentare ricorso. Ma le cose non stanno proprio così.
Uno dei dubbi più comuni riguardo le multe è se firmare il verbale durante la contestazione stradale implichi l’accettazione della sanzione e, di conseguenza, l’impossibilità di fare ricorso. Spesso, per paura di perdere questa opportunità, le persone esitano a firmare, pensando che questo gesto possa compromettere la loro possibilità di difendersi in tribunale. In realtà, firmare una multa non preclude in alcun modo la possibilità di presentare ricorso.
La firma serve principalmente a certificare che il conducente ha ricevuto il verbale, ma non rappresenta una conferma di colpevolezza né un’accettazione della sanzione. In questo articolo esamineremo cosa implica firmare una multa, quali sono i diritti dell’automobilista e come procedere se si ritiene che la sanzione sia ingiusta, chiarendo una volta per tutte che la firma non esclude la possibilità di contestazione.
Cosa significa firmare una multa?
Quando viene contestata una violazione del codice della strada, l’agente della polizia stradale, dei vigili urbani o delle altre forze dell’ordine redige un verbale di accertamento. La firma del verbale, da parte dell’automobilista, ha come unica funzione quella di confermare che il trasgressore è stato informato della multa ricevuta. Si tratta, quindi, di una presa visione e non di una dichiarazione di colpevolezza.
Firmare il verbale non significa infatti ammettere di aver commesso la violazione; è solo un’attestazione che dimostra che il documento è stato consegnato e letto. Questo è importante perché, senza la firma, l’autorità potrebbe comunque notificare la multa al domicilio del trasgressore. Pertanto, la firma semplifica la procedura di notifica, ma non compromette in alcun modo la possibilità di opporsi alla sanzione.
La firma esclude il ricorso? No, ecco il motivo
Anche se hai firmato una multa, hai tutto il diritto di presentare ricorso se ritieni che la sanzione sia ingiustificata o errata. Firmare non comporta alcuna rinuncia ai tuoi diritti. Puoi contestare il verbale presentando un ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace entro i termini previsti, che solitamente sono di 30 giorni per il Giudice di Pace e di 60 giorni per il Prefetto, a partire dalla data di notifica o dal momento in cui la sanzione viene contestata.
È fondamentale ricordare che il ricorso può essere presentato anche per motivi formali, come errori nella compilazione del verbale, nella descrizione dell’infrazione o nei dati del trasgressore, che potrebbero rendere la multa non valida. In alcuni casi, possono esserci anche motivi sostanziali, come la mancata visibilità della segnaletica stradale o una condotta dell’agente non conforme alla legge.
Come presentare ricorso
Per contestare una multa, è possibile scegliere tra due alternative:
- Ricorso al Prefetto: Si tratta di una procedura gratuita, da presentare entro 60 giorni dalla notifica della multa. Il Prefetto esamina il ricorso e può decidere di annullare la sanzione oppure di rigettarlo, in tal caso la multa potrebbe anche raddoppiare.
- Ricorso al Giudice di Pace: Presentabile entro 30 giorni dalla notifica, il ricorso al Giudice di Pace prevede il pagamento di un contributo unificato. Questa opzione può risultare più vantaggiosa in caso di motivazioni concrete, poiché il Giudice esamina in dettaglio le argomentazioni e le prove portate dal trasgressore.
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